Acqua, emergenza dimenticata

© vagabondo Fotolia.com
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Oggi, 22 marzo 2013, si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua e l’UNICEF esorta i Governi, la società civile e i cittadini a ricordare che dietro le statistiche ci sono i volti dei bambini. In tutto il mondo, si stima che 2mila bambini sotto i cinque anni di età muoiono ogni giorno per malattie diarroiche; il 90 per cento delle morti di bambini (circa 1.800) avvengono a causa di malattie diarroiche direttamente legate ad acqua contaminata, mancanza di servizi igienico-sanitari o inadeguata igiene. Nell’ultima decade i decessi sono diminuiti significativamente, da 1,2 milioni l’anno nel 2000 a circa 760mila nel 2011.

«Ci concentriamo così tanto sui grandi numeri, che spesso dimentichiamo di guardare alle tragedie umane che sono alla base di ogni statistica», ha dichiarato Sanjay Wijesekera, responsabile UNICEF per i programmi legati all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. «Se 90 scuolabus pieni di bambini che vanno all’asilo saltassero in aria ogni giorno, senza sopravvissuti, se ne sentirebbero parlare ovunque il mondo. Eppure è proprio quello che succede ogni giorno, sebbene per cause legate a scarsità di acqua, igiene e servizi igienico-sanitari».

I dati dell’UNICEF sulla mortalità infantile mostrano che circa la metà delle morti di bambini sotto i cinque anni di età si verificano solo in cinque paesi: India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan e Cina. Due Paesi – India (24%) e Nigeria (11%) – insieme raggiungono più di un terzo del numero totale di morti sotto i cinque anni di età. In questi stessi paesi un numero consistente di persone non ha accesso a fonti di acqua migliorata o servizi igienico-sanitari.

783 milioni di persone in tutto il mondo non hanno accesso a fonti di acqua migliorata; di questi: 119 milioni in Cina, 97 milioni in India, 66 milioni in Nigeria, 36 milioni nella Repubblica Democratica del Congo e 15 milioni in Pakistan.

Le cifre per quanto concerne i servizi igienici sono ancora più spaventose. In questi paesi, le persone che non hanno accesso ai servizi igienici, sono: 814 milioni in India, 477 milioni in Cina, 109 milioni in Nigeria, 91 milioni in Pakistan e 50 milioni nella Repubblica Democratica del Congo. Il miglioramento delle condizioni dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari potrebbe contribuire fortemente a ridurre la mortalità infantile in questi cinque paesi.

«Questi numeri spaventano, ma rappresentano una condizione reale, di bambini reali – ha precisato Wijesekera. Ogni bambino è importante. Ogni bambino ha diritto alla salute, a sopravvivere, ad un futuro migliore e questo possiamo farlo insieme».

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