Scambieuropei: dal web proposte di viaggio per il mondo

Scambi culturali, proposte di lavoro e opportunità di studio sono solo alcune delle tante possibilità di esperienze all’estero proposte dal portale web Scambieuropei, uno strumento utile che dalla rete porta in viaggio i suoi utenti per il mondo. Correva l’anno 2013 quando grazie a questa realtà virtuale feci uno scambio culturale finanziato dalla Comunità Economica Europea in Turchia; insieme agli altri ragazzi italiani selezionati andai per un breve periodo ad Ankara con l’obiettivo di incontrare tanti altri coetanei provenienti da tutto il mondo per riflettere insieme sul tema della democrazia. Dibattiti, momenti conviviali e visite turistiche ci unirono in un’amicizia sincera e al termine di questa incredibile esperienza realizzammo dei reportage sui diritti e sul “potere del popolo” anche grazie al contributo dei ragazzi e delle ragazze incontrati e intervistati all’Università di Ankara.

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Da dove ha avuto origine Scambieuropei e quali sono i suoi scopi lo abbiamo chiesto a Federico Fabiani, uno dei fondatori dell’interessante progetto, che ci ha raccontato che «la primissima “bozza” di Scambieuropei nacque nel 2008, in una casa universitaria di Roma tra coinquilini che cambiavano, litri di caffè trangugiati e sveglie puntate tardi. Era l’inizio della crisi – ha continuato a spiegarci Federico – e già tantissimi nostri coetanei italiani avevano voglia di vivere un’esperienza all’estero, o la stavano già vivendo grazie all’Erasmus. Noi ci siamo resi conto che c’erano tantissime opportunità per potersi spostare fuori dai nostri confini, poco conosciute, difficilmente rintracciabili e spesso finanziate dall’Unione Europea (e quindi nascoste nei meandri di qualche sito istituzionale).

Riflettemmo allora sul fatto che avrebbe potuto avere un senso creare un unico contenitore, costantemente aggiornato, chiaro e immediato, dove raccogliere tutte queste offerte». Fu così che Federico, appassionato di web e comunicazione digitale, incontrò Stefano Campanari, conoscitore del vasto universo dei progetti europei: fondendo le loro passioni e le loro attitudini diedero vita a Scambieuropei. «Ogni anno centinaia di persone riescono a vivere esperienze all’estero grazie alla nostra pagina – ci ha spiegato Federico –. Ci piace pensare che il nostro lavoro, oltre che aiutare giovani italiani e italiane a formarsi, trovare un lavoro, o uno stage all’estero, contribuisca anche alla creazione di un’identità europea». Sfogliando le numerose sezioni che compongono il sito dedicato alla formazione, ai viaggi e alla cultura, s’incontrano le diverse proposte di mobilità che non riguardano solo l’Europa ma anche il resto del mondo; molte di queste, essendo sostenute da fondi europei, danno grandi opportunità a noi ragazzi di andare alla scoperta di luoghi lontani in cui incontrare non solo la gente del posto ma anche quella proveniente da altri Paesi. Le tematiche affrontate durante questi soggiorni fuori porta vertono su numerose tematiche diverse tra loro che spaziano dalla libertà allo sport, dalle religioni all’inquinamento, dalle tossico dipendenze ai diritti, dal teatro alle discriminazioni sociali. E ancora opportunità di volontariato, lavoro e di apprendistato sono elencate e proposte sul sito, dove fioccano continuamente nuove proposte. Personalmente avrei tante esperienze di scambi culturali, oltre a quello turco, da raccontare ma mi limiterò a condividere la gioia, il senso di pienezza e di gratitudine provati al mio rientro da ogni viaggio. È come spalancare le finestre di prima mattina, l’aria fresca dell’inverno vi farà venire i brividi ma riuscirete a sentirvi vivi e a risvegliarvi dall’intontimento del sonno quotidiano. «All’inizio, quando il sito faceva poche decine di visite al giorno e mai avremmo pensato che sarebbe diventato il nostro lavoro, il computer di Stefano aveva di continuo problemi con la rete Wi-Fi che avevamo in casa. – ci ha riferito Federico – Il suo ufficio allora era nel corridoio dov’era presente il router, oggi si è spostato da Roma a Bologna, una città che amiamo molto e che da circa due anni stimola, anche grazie alla sua anima universitaria, il nostro operato».

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