A Londra, chiude per sempre, il museo di Lady Diana

La principessa Diana in una fotografia del 1987
La principessa Diana in una fotografia del 1987

Londra- Ci vuole un’ora, da Londra, per raggiungere le scuderie trasformate in museo nel Northamptonshire, nella splendida tenuta Althorp, di proprietà della famiglia Spencer. Lì, riposa in pace, Lady Diana. In questi giorni, ricorre l’anniversario della sua morte. Lo ricorderemo per sempre. Era a Parigi quella notte del 31 agosto 1997, sotto il tunnel de l’Alma. Lasciava al mondo i due suoi piccoli, biondi, principini. Oggi, a distanza di sedici anni, il Conte Charles Spencer, fratello della “principessa triste” annuncia che il museo dedicato alla sorella, chiuderà per sempre. Fu lui stesso che desiderò tanto quel mausoleo. Il motivo di questa repentina decisione ancora non è chiaro. Forse, secondo le ipotesi di storici londinesi, è giunta l’ora di mettere fine al Culto di Diana. Certamente, dietro la scelta del Conte, c’è dell’altro. La notizia ai fedeli del reame, giunge dalle pagine del Daily Telegraph. 

Già da qualche giorno, il personale delle scuderie, sta riponendo tutto negli scatoloni. Secondo le volontà , espresse da mamma Diana, nel testamento, tutti gli oggetti a lei appartenuti, dovevano essere restituiti ai figli nel giorno in cui il più grande, avesse compito trent’anni: il 15 settembre del 2014. Vestiti, filmini, scarpe. Libri, album fotografici saranno spediti a William e Harry a Kensington Palace. 

Lady Diana al Festival di Cannes, 1987
Lady Diana al Festival di Cannes, 1987

“La Disneyland del dolore” è stato ribattezzato quel luogo. Una croce bianca, simboleggia il loculo della principessa. Gli appassionati di Lady D dovranno mettersi l’anima in pace. La decisione è stata presa. Non vedremo più le lunghe file ordinate e silenziose che attendono di obliterare il biglietto. Non saranno organizzate più giornate in sua memoria. Anche dopo morta, la buona fede di Diana, impegnata nel sociale, non smette di fare del bene. Gli incassi del museo sono destinati, in buona parte, in beneficenza.

Il Culto di Diana certo non finirà fin quando nelle nostre menti rivive il ricordo di Elton John che suona e canta al pianoforte. Il ricordo dei fedeli che piangono una grande donna. È allora la “Disneyland dei buoni sentimenti“. Dolcezza che ha conquistato il mondo, come dimostra la “Fiamma della libertà” per lei innalzata a Parigi, nelle vicinanze del luogo dello schianto fatale.

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