Nome dell'autore: Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

La verità sul caso Harry Quebert: recensione della serie tv

Dalle pagine di un libro al piccolo o grande schermo il passaggio è breve perché una storia del genere, trasformata in immagini, non può far altro che presa. Questo è quello che è accaduto a ‘La verità sul caso Harry Quebert’…

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La cacciatrice di storie perdute: recensione del romanzo

Nessun cliché ne La cacciatrice di storie perdute ma solo la perenne sensazione che quanto riportato su carta da Sejal Badani, pur appartenendo al regno della fantasia, sia stato il risultato di storie realmente accadute che s’intersecano e che nel corso dei secoli hanno accomunato donne di molti Paesi del mondo…

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Mio fratello rincorre i dinosauri: dal libro al film

Giacomo ha cinque anni quando i genitori in automobile comunicano a lui e alle sue sorelle che presto arriverà un fratellino. Chissà perché le notizie si danno sempre in macchina. Forse perché l’automobile è il simbolo del movimento e certi eventi scombussolano davvero la famiglia creando una sorta di moto perceputo…

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