Reese Witherspoon: «Il mio nuovo film Wild? Una lezione di vita»

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La sua carriera è decollata con La rivincita delle bionde ma Quando l’amore brucia l’anima l’ha definitivamente lanciata nell’Olimpo delle nuove star hollywoodiane. Dopo il ruolo di June Carter nel biopic dedicato a Johnny Cash, interpretato da Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon torna a recitare la storia di una donna realmente esistente. L’occasione le è stata data dal libro di Cheryl Strayed che racconta un coraggioso viaggio intrapreso dalla stessa scrittrice per elaborare la dolorosa perdita della madre. Reese e Cheryl sono diventate amiche e l’attrice statunitense ha deciso non soltanto di interpretare da protagonista il film tratto dal libro ma anche di produrlo. Il film si chiama Wild, è stato presentato in anteprima al London Film Festival, dove abbiamo incontrato e intervistato Reese Witherspoon.

Qual è stata la tua prima reazione dopo aver letto il libro di Cheryl Strayed?

Cheryl mi ha inviato il libro circa quattro mesi prima che uscisse ma il mio agente aveva dei seri dubbi sul fatto che mi sarebbe piaciuto. Quando ho iniziato a leggerlo, non riuscivo più a smettere. L’ho finito sul volo per New York, metà all’andata e metà al ritorno. Ero seduta in aereo e continuavo a piangere. Appena sono atterrata, ho chiamato la mia agente e le ho detto che non sapevo chi fosse questa donna ma che dovevo assolutamente parlarci. La mattina dopo abbiamo avuto la nostra prima conversazione telefonica.

Reese Witherspoon red carpetCom’è stato il vostro rapporto durante la lavorazione del film?

Era sul set quasi tutti i giorni e devo dire che all’inizio questo mi rendeva un pochino nervosa. Avevo già interpretato delle persone realmente esistenti ma questa era la prima volta che mi capitava di avere un contatto diretto. Mi sentivo giudicata; poi mi è stato sempre più chiaro che lei era lì per incoraggiarmi e a un certo punto delle riprese siamo diventate talmente complici da riuscirci a capire con un solo sguardo. Oggi siamo amiche.

Con quali criteri avete scelto i momenti della sua vita da inserire nel film?

Lei è stata molto coraggiosa e sincera nel suo libro. Ha raccontato la verità e non soltanto le cose che la facevano sentire più a suo agio e così ho deciso di fare lo stesso nel film ed essere altrettanto coraggiosa. Non m’interessano i rischi che questa scelta comporta. Entrambe abbiamo delle figlie adolescenti ma pensavamo che fosse necessario inserire le scene di sesso per essere più fedeli possibile al libro. Credo che questa sia stata la chiave del successo del libro. Lei si è perdonata e non si vergogna delle sue scelte. I lettori sono entrati in empatia con il personaggio e spero che gli spettatori facciano lo stesso.

Che cosa hai imparato dalla sua storia?

La sua storia è stata per me una grande lezione di vita. Mi ha insegnato a capire come perdonarci per i nostri errori, il modo in cui è possibile dire addio alle persone che amiamo. Poi mi ha fatto molto pensare a quanto noi donne spesso siamo portate a doverci per forza vergognare delle nostre azioni, soprattutto in materia di sesso.

Quanto sei cambiata dall’inizio della tua carriera?

Tutti cambiamo. Io sono una persona sicuramente diversa da quella che ero dieci anni fa. Mi sento pronta per affrontare delle sfide che prima mi spaventavano. Credo che sia essenziale mettersi sempre alla prova. Bisogna sempre andare avanti.

Nick Hornby ci ha detto che sei la star hollywoodiana più disponibile con la quale abbia mai avuto a che fare.

All’inizio della mia carriera non ero così aperta. Quando ero più giovane e cominciavo a diventare più popolare, tutti mi consigliavano di prendere le distanze dalle persone. Poi diversi anni fa il mio atteggiamento è cambiato. Continuo a proteggere la mia privacy ma ritengo più importante il contatto con gli altri artisti. Ho un marito adorabile che mi supporta e mi aiuta a mantenere un certo equilibrio.

"Wild" - Press Conference - 58th BFI London Film Festival

Com’è stato avere il doppio ruolo da attrice protagonista e produttrice di Wild?

Ho una straordinaria partner come produttrice che si occupa di tutti i dettagli in fase di pre e post produzione. Questo mi aiuta a concentrarmi sul mio principale lavoro che è quello dell’attrice. Mi piace lavorare in questo modo e non essere ingabbiata dagli Studios hollywoodiani.

Perché questa scelta?

Ho scelto deliberatamente di non appoggiarmi agli Studios perché avevo già avuto delle precedenti esperienze in cui mi avevano vietato l’uso di un linguaggio irriverente e neanche a dirlo di scene di droga e sesso. Non volevo privare la storia di Cheryl del suo potenziale emotivo. Era in quello che stava il senso del suo libro e non avrei potuto fare altrimenti.

Reese WitherspoonParlando sempre degli Studios perché pensi che tante attrici, come Natalie Portman e Angelina Jolie, decidano di aprire le loro case di produzione?

Ad un certo momento della nostra carriera forse realizziamo quanto grande sia l’opportunità di produrre qualcosa in cui veramente crediamo. Il lavoro di Natalie e Angelina mi è di grande ispirazione. Le loro opere sono molto importanti perché danno la voce ai più deboli.

La protagonista del film percorre oltre mille miglia. A te piacciono le escursioni?

A Los Angeles ci sono dei bellissimi posti da visitare. Spesso ci vado da sola per pensare ma non ho mai intrapreso un viaggio così folle. Portland è altrettanto straordinaria perché a pochi minuti dal centro ci sono delle stupende cascate naturali. Questo film è anche una lettera d’amore al Nord-Est del Pacifico. Abbiamo girato in 55 posti in 35 giorni di riprese, è stato difficile ma lo rifarei di nuovo subito. Dopotutto non ho dovuto dormire in una tenda!

 

Rosa Maiuccaro 

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