Giffoni Film Festival: finalmente Richard Gere!

 

Il Giffoni Film Festival è esattamente a metà del suo percorso. La quinta giornata è stata rivoluzionata dalla presenza di uno dei divi hollywoodiani più amati di tutti i tempi: Richard Gere. Il fascinoso attore di cult, come Pretty Woman e Ufficiale Gentiluomo, ha suscitato grandi entusiasmi specialmente da parte del pubblico femminile. Accompagnato dal figlio Homer, Gere ha parlato dei suoi nuovi progetti, i film indipendenti Franny e Time Out of Mind. In particolar modo quest’ultimo ha destato molto interesse per la sua scelta di interpretare un clochard. Il film, ha annunciato Gere, sarà presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival, ma lui si augura che possa avere la sua premiere europea al Festival di Roma. «Nel film raccontiamo la storia di un uomo che a un certo punto della sua vita sarà costretto a vivere per strada e che in seguito dovrà confrontarsi con le dure leggi della burocrazia». E sul pacifismo e sulle guerre, che in questo momento stanno insanguinando il mondo, ha detto: «Gli esseri umani fanno continuamente scelte avventate, basate sull’egoismo e sull’impulsività. Le persone tendono a rimanere in superficie, senza relazionarsi con le proprie coscienze. Io credo che non bisogna essere impulsivi e superficiali, ma ponderati e razionali. Diffido dai leader che comandano il mondo ma sono ottimista verso il genere umano che ha solo bisogno di recuperare la sua natura gentile perché la gentilezza è alla base del cambiamento del mondo». Richard Gere ha inoltre commentato l’attuale dislivello tra le produzioni cinematografiche e quelle televisive. «Quando ho cominciato questo lavoro negli anni Settanta, le major producevano dei film che oggi posso essere realizzati solo grazie all’impegno dei produttori indipendente – ha sostenuto -. C’erano dei budget altissimi e lunghi tempi di lavorazione. Oggi invece le major producono solamente i blockbuster. I miei ultimi film per esempio sono stati girati solamente in venti giorni. La tv via cavo ha un grande futuro perché grazie agli abbonamenti non deve necessariamente preoccuparsi dei costi di produzione. Ritengo che questa sia una fase di produzione ma sono molto contento che si sia finalmente abbattuto il muro tra cinema e televisione».

 

Richard Gere Giffoni
©Giffoni Film Festival

 

Per i ragazzi che sognano di fare gli attori, ha un messaggio ben preciso. «Fate i calzolai. Scherzo, ma se avete la possibilità di fare un altro lavoro fatelo! Quella dell’attore è una carriera che riserva tante gioie ma soprattutto ansia e dolore. Soprattutto non si ha sempre molto fortunata. Nella mia classe di recitazione il 90 per cento degli allievi era più bravo di me eppure non sono stati così tenaci da perseguire una carriera di questo tipo. Se è qualcosa che vi preme dentro allora provateci, fatelo fino in fondo però siate forti e determinati».

Il martedì del Giffoni è stato inoltre illuminato dall’anteprima nazionale di Colpa delle stelle, il film di Josh Boone campione di incassi nel weekend di uscita nelle sale USA che racconta la commuovente storia d’amore tra due adolescenti malati di cancro. Entertainment Weekly l’ha definita “La più grande storia d’amore del decennio”; il pubblico italiano potrà constatarlo il 4 settembre, quando il film uscirà nelle sale distribuito dalla 20th Century Fox. In mattinata i giovani giurati del festival hanno avuto la rara opportunità di confrontarsi sul mondo del cinema con un loro pari età: Robert Dancs, il giovanissimo protagonista di “Sole a catinelle”, film di Checco Zalone che ha registrato il record di incassi. A chiudere la giornata è arrivato Francesco Arca, vittima dalla crudele coincidenza di dover dividere la sua ospitata con una star mondiale come Richard Gere.

Rosa Maiuccaro

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