Janis Joplin, l’indimenticabile “regina bianca del blues”

Janis Joplin
Janis Joplin

Voce graffiante, sguardo sbarazzino e fiero, una capigliatura ribelle proprio come il suo tormentato spirito.  La cantante statunitense Janis Lyn Joplin  ha lasciato una traccia indelebile della propria essenza artistica grazie alla straordinaria intensità delle sue interpretazioni. Animo inquieto fin dall’adolescenza, Janis si avvicinò al mondo della musica stravolgendolo attraverso la grinta e la durezza della sua voce che sapeva, tuttavia, ammorbidirsi di fronte agli spigoli delle note più dure. Gli anni ’60 videro l’apice della sua carriera musicale con l’inizio della sua carriera da solista. La sua affannosa ricerca musicale e le dipendenze da droga e alcool le fecero cambiare tanti gruppi ma l’istintiva carica che rappresentò il suo indelebile marchio  di fabbrica, la rese una  provetta performer. Fervida sostenitrice del mantra Hippy “Peace & Love”, Janis partecipò al celeberrimo Festival di Woodstock e al concerto in memoria di Martin Luther King. Il suo stile la rese un’icona del concetto di libertà. Fortemente provata delle sue tormentate vicissitudini amorose, Janis provè ad esorcizzarle attraverso la musica ma la droga e l’alcool furono più forti: il 4 ottobre 1970 Janis Joplin fu trovata morta nella stanza di un motel di Hollywood: si trattò di un overdose di eroina.

Nel suo mondo ideale fatto di libertà e di note qualcosa non aveva funzionato, il suo animo fragile aveva ceduto ai lustrini della fama o si era arreso alla dirompente forza di un dolore impossibile da cancellare? La risposta è scritta nelle sue canzoni e nella sua eterna fama di “regina bianca del blues”.

 Video: “Summertime”

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto