Mandami tanta vita di Paolo Di Paolo

paolo di paolo mandami tanta vita“Mandami tanta vita” (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo è uno dei romanzi finalisti al Premio Strega 2013. Molte le critiche positive, come quelle di Gad Lerner e Rosetta Roy, la quale ha detto che nel libro «romanzo e verità si mescolano quasi naturalmente e Di Paolo racconta senza mai perdere in velocità o scadere nella retorica». Paolo Di Paolo, che è nato nel 1983 a Roma, è autore di altre pubblicazioni, come Nuovi cieli, nuove carte (Empirìa, 2004), Ogni viaggio è un romanzo (Laterza, 2007) e di Raccontami la notte in cui sono nato (Perrone, 2008). Per Feltrinelli ha pubblicato Dove eravate tutti (2011) e, nella collana digitale Zoom, La miracolosa stranezza di essere vivi (2012). In “Mandami tanta vita” ritorniamo indietro nel tempo, agli inizi del Novecento ed esattamente nel 1926. I protagonisti sono due ragazzi, Moraldo e Piero Gobetti. La città che li unisce è Torino; i due giovani sono diversi eppure così così simili nelle loro fragilità: si guardano e si incrociano diverse volte nel corso delle loro vite. E poi l’amore, e poi Parigi…  Paolo Di Paolo viaggia nelle due vite e le attraversa in una ricerca spasmodica del senso della giovinezza, cercando un modello etico in un passato apparentemente lontano. «Non è un romanzo storico, né biografico. L’incontro con Piero è stato causale; ho letto alcune lettere d’amore di Gobetti che mi hanno particolarmente colpito perché c’era tutto l’intellettuale in quelle missive», ha dichiarato l’autore.

La trama – Moraldo, arrivato a Torino per una sessione d’esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese. Sono i giorni di carnevale del 1926. Moraldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per Parigi. Anche Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiungere Parigi. L’amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un’illusione della giovinezza?

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