Il look delle donne in politica

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Irene Pivetti

Quando una giovanissima Irene Pivetti (nella foto a sinistra) venne eletta Presidente della Camera (1994, a soli 31 anni), la politica italiana iniziò ad avere dei codici stilistici. Stiamo parlando di moda, naturalmente. La Pivetti portò una ventata di novità non solo a livello sociale (era la più giovane presidente della camera della storia italiana) ma anche sotto un profilo più “modaiolo”. I foulard abbinati a tailleur rigorosi, spesso dalle tonalità pastello (proprio a sottolineare la freschezza anagrafica del presidente) fecero il loro ingresso trionfante nella Camera dei Deputati, facendosi eleggere, all’unanimità, come uno dei capi adatti a una donna impegnata, seria, professionale. Foulard e tailleur, tonalità pastello. Pochi eccessi, tanta austerità. Che piaceva, ai tempi. Poi i governi cambiano, la moda passa e lo stile si rinnova. E non sempre si pensa che il “taglio” della politica sia anche l’espressione dell’anima di un Paese, di un popolo, della gente. Quella comune. In tutti questi anni post-Pivetti, la generazione femminile della politica non si è risparmiata la corsa alla tendenza. Ne abbiamo visto di ogni, si sa. Eccessi, abiti sopra le righe, colori fin troppo audaci.da-pontida-e-dalla-bossi-fini-a-laura-boldrin-L-t5g0FM C’è chi parla addirittura di un modo di vestire poco adeguato, non adatto a chi deve reappresentare un’istituzione. Ma polemiche a parte, facendo una bella istantanea del momento – non facile – della situazione italiana, possiamo benissimo annusare un’atmosfera di semplicità che strizza l’occhio al rigore, sì, ma che vuole soprattutto mantenere la sobrietà e l’eleganza “percepita”. Quella che non ostenta e che sembra non essere notata da queste donne di oggi, impegnate (e meno male) più a dire e a fare piuttosto che alla precisione di un abito. L’attuale presidente della Camera, Laura Boldrini (nella foto a destra), ha dimostrato di saper indossare uno stile pulito ed essenziale che trasmette raffinatezza, sia per i toni (con la predilezione per quelli più scuri) sia per i tagli. Essenziali, semplici, mai “troppo o troppo poco”. finocchiaroIl giusto che piace. Così come piaceva quel buon gusto della sentarice Anna Finocchiaro (nella foto a sinistra) che ha spesso puntato sulla precisione delle giacche (e dei sottogiacca) con qualche profilo a contrasto che mai stonava, anzi. Smorzava, attualizzava. Possiamo dire che oggi la donna italiana, quella che ci rappresenta nelle Istituzioni, quella che rappresenta noi e l’Italia, la vorremmo così. Classica e semplice, lineare ed elegante.SalvatoreFerragamo E questi effetti si possono ottenere con dei capi che ogni donna dovrebbe preservare, come “preziosi” nel guardaroba: la giacca, il dolcevita, la camicia. Nell’immaginare il look della politica italiana viene in mente l’ultima sfilata di Salvatore Ferragamo (nella foto a destra) per il prossimo inverno. La griffe, pur restando nell’universo del gran lusso, ha saputo fare di pochi dettagli e degli accostamenti di nero e blu un abbinamento che conquista proprio per la sua semplicità. Diciamo che la forma pulita, delicata e sobria è adatta a bilanciare una grande portata di “sostanza”. Ed è quello che oggi vogliamo. Donne eleganti, dentro e fuori.

Ornella Fontana

 

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