I BENI CULTURALI E IL LAVORO COME CONQUISTA

lavoro-disoccupazione
©Fotolia

La settimana che si è appena conclusa è stata ricca di eventi che sicuramente hanno segnato la storia italiana e anche mondiale, dalle dimissioni del Papa al meteorite caduto in Russia, dal passaggio dell’asteroide 2012 DA14 alla 63esima edizione del Festival di Sanremo, una kermesse musicale tutta italiana. Ma la prossima settimana sarà ancora più intensa per Cultura e Culture che si appresta a raccontare uno dei momenti più importanti per l’Italia. Chiaramente mi riferisco alle Elezioni Politiche 2013 del 24 e del 25 febbraio che il nostro quotidiano online seguirà con particolare attenzione. Momenti convulsi e adrenalinici che certo non offuscheranno le innumerevoli manifestazioni culturali, come la Notte degli Oscar su cui focalizzeremo la nostra attenzione. Contemporaneamente continueremo a documentare ciò che sta accadendo e ciò che accadrà in Vaticano, dando spazio al contempo anche alla moda e alle varie fashion week, ai libri, all’arte e ai viaggi con reportage sulle bellezze paesaggistiche e storiche del mondo e soprattutto del nostro Paese che ha molto da offrire. E proprio sui Beni Culturali apro una parentesi su una notizia del 13 febbraio pubblicata sul Sole24ore (è apparsa anche su altre testate). Il quotidiano finanziario scriveva che, siccome alcuni custodi erano a casa con l’influenza, diverse sale della Galleria degli Uffizi di Firenze erano state chiuse, creando non pochi disagi all’utenza. Una situazione paradossale su cui bisogna prendere i dovuti provvedimenti, anche perché l’Italia grazie al suo patrimonio artistico e naturale potrebbe vivere solo di turismo. Una frase certamente ricorrente e utilizzata anche dai politici in questa fase solo per propaganda. La verità è che anche nei musei, nelle biblioteche e in tutte le strutture pubbliche serve personale adeguato che – dotato di competenze, di una spiccata sensibilità e di un’etica del lavoro – capisca che il benessere individuale e collettivo sono strettamente collegati, in quanto ognuno di noi è una piccola goccia d’acqua che diventa tale solo se inserita in un contesto più ampio; l’uomo è un microcosmo nel macrocosmo. E in tal senso il lavoro, prima di essere un diritto, è  una conquista. Se non si supera la mentalità assistenzialista, tipicamente italiana, si possono fare tante leggi ma la situazione non migliorerà mai. Bisogna prima di tutto formare la coscienza collettiva, perché lo Stato è costituito da persone che devono amare e rispettare la propria Nazione, uscendo da logiche campanilistiche e provinciali e diventando così cittadini italiani e del mondo, senza sentirsi inferiori a nessuno ma facendo valere le proprie posizioni con raziocinio ed educazione.

Maria Ianniciello

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto