A FIRENZE IN MOSTRA L’ARTE DI FRANCO GUERZONI

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copertina-strappo d affresco_2012_200x150_Si è aperta oggi a Palazzo Pitti di Firenze la mostra dell’artista emiliano Franco Guerzoni dal titolo ““La parete dimenticata”, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’Amico. Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primi anni ’70, nel clima del concettualismo allora imperante, si dedica alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico, prestando grande attenzione al mondo archeologico. Risale ai primi anni ‘80 la svolta artistica che lo vede impegnato nella realizzazione di grandi carte parietali gessose. Alla fine del decennio Guerzoni approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentate alla Biennale di Venezia del ’90, e Restauri provvisori, in mostra alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2006 dieci opere di Guerzoni, quattro delle quali visibili nella mostra di Palazzo Pitti, vengono acquisite dalla GAM di Torino. Passata al vaglio della Commissione per l’arte contemporanea, commissione composta dal Soprintendente, dalla Direzione della Galleria d’arte moderna e da esperti esterni al Polo ma attivi nell’ambito di pubbliche istituzioni fiorentine, la mostra di Franco Guerzoni si apre ad un dialogo oggi più che mai necessario tra il museo e il contemporaneo, trovando negli ambienti dell’Andito degli Angiolini, il luogo ideale per interagire con i variegati linguaggi formali dell’artista.

 

L’esposizione nei dettagliLa mostra, che si chiuderà il 7 aprile 2013, è incentrata sui risultati dell’ultimo decennio dell’esperienza dell’artista, che ha aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell’usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle tracce della memoria.

Questo viaggio nella pittura si è svolto in cicli che hanno preso il nome di: “Affreschi” (1972), “Carte di viaggio” (1982), “Decorazioni e rovine” (1990), ”Sipari”(2001), “Antichi tracciati” (2006), per approdare infine a quelli rappresentati in questa mostra in opere come: “Iconoclasta” (2007), “Impossibili restauri” (2010) e “Strappi d’affresco” (2012).Come in un contrappunto ai dipinti degli anni più recenti, la mostra avvicina una selezione di opere storiche risalenti agli anni Settanta, quando ancora Guerzoni ricorreva all’utilizzo di fotografie nel suo lavoro. Nascono da tali accostamenti molteplici suggestioni di lettura, utili ad indagare opere e tempi, e con esse, la certificazione di una continuità di ispirazione e di propositi che lega tenacemente tra loro stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di una saldissima identità poetica.Oltre alle opere esistenti, la mostra presenta tre lavori eseguiti per l’occasione, ispirati agli spazi espositivi, che lo stesso Guerzoni definisce “tre dediche a Palazzo Pitti”: si tratta di un doppio, grande Strappo d’affresco, che rimanda alla sottostante parete, arricchito da un pendolo che ne tiene in movimento l’immagine; nell’ultima stanza del percorso espositivo il visitatore scoprirà il Museo ideale, gruppo di piccole grotte dove l’uso della carta diventa scultura.

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