NAPOLI, BUS FERMI: «NON C’È CARBURANTE»

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Bus fermi questa mattina a Napoli per mancanza di gasolio e numeri disagi per i cattadini che ogni giorno usufruiscono dei mezzi pubblici per andare a lavoro. L a quasi totalità degli autobus dell’Anm (Azienda Napoletana Mobilità), è rimasta nei depositi perché la società non è più in grado di garantire l’acquisto di carburante. Una situazione gravissima di cui si erano avuti i segnali da tempo e che potrebbe andare avanti fino a marzo inoltrato, quando il Comune dovrebbe destinare una parte dei fondi del piano di rientro – circa 100 milioni di euro – all’azienda di trasporti.

«I segnali che si potesse arrivare a questa situazione c’erano già da tempo – spiega Valeria Teti, portavoce dell’Anm – Da mesi, se non da anni, l’azienda vive una situazione di disagio economico e finanziario a causa dei tagli effettuati dal Governo al trasporto pubblico locale, che ammontano a circa il 40 per cento del totale. In una situazione del genere, non siamo più stati in grado di far fronte agli impegni e di pagare stipendi e fornitori. A ciò si aggiungono i numerosi crediti che l’Anm vanta nei confronti degli Enti pubblici, il Comune e la Regione, che si aggirano intorno ai 250 milioni di euro».

Il rifornimento di carburante viene effettuato ogni 2-3 giorni quindi basta un piccolo inghippo per far bloccare tutto il meccanismo, proprio come avvenuto ieri. «Il fornitore, che vanta un credito di un milione di euro – spiega Valeria Teti – attendeva delle garanzie economiche e, non avendole ricevute, non ha fatto partire il gasolio. La situazione si è sbloccata solo a notte fonda, quando è stato versato un acconto di 100 mila euro proveniente da un credito ministeriale del 2002, ma ormai era troppo tardi per far partire i rifornimenti, che sono arrivati da Caserta questa mattina».

L’emergenza è parzialmente rientrata nel primo pomeriggio, quando i mezzi hanno ricominciato a circolare in buona parte della città. Ma cosa ha fatto il Comune? «Ci è stato vicino moralmente – conclude la portavoce dell’Anm – ha preparato un piano di rientro e ha sollecitato i fornitori. Ha dei debiti nei nostri confronti ma non potevamo pretendere di più, vanta numerosi crediti pregressi che devono essere saldati».

Il Comune di Napoli, e più precisamente il Presidente della Commissione mobilità e infrastrutture, Giovanni Formisano, punta il dito contro il Governo che «non ha inviato fondi alla città. Avanziamo circa 280 milioni di euro. Siamo in sofferenza da tempo ed è un miracolo che riusciamo ad andare avanti nonostante la mancanza di soldi». Se il taglio dei fondi per il trasporto pubblico riguardi anche altre città italiane e perché questa situazione si sia verificata soltanto a Napoli non è ancora ben chiaro.

Il Comune però, assicura Formisano, ha fatto il possibile per ridurre il disagio dei cittadini. «Abbiamo fatto uscire i pochi mezzi elettrici e a metano in attesa che l’emergenza rientrasse ma per risolvere la questione abbiamo bisogno di soldi. I debiti pregressi sono tanti ma, se ci verranno dati tempo e fiducia, Napoli non solo riuscirà a mettersi in regola ma anche a emergere a livello nazionale».

Piera Vincenti

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