ALLA RICERCA DELL’UOMO DI NEANDERTHAL

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La scorsa settimana, il professore ordinario di Harvard, George Church, ha rilasciato un’interessante intervista alla rivista tedesca “Der Spiegel” in cui esprimeva un semplice desiderio:  riportare in vita l’uomo di Neanderthal. Ad alzare un polverone mediatico è stata però un’altra sua stravagante affermazione. Lo scienziato britannico è stato criticato perché stava cercando di reclutare mamme cavia da utilizzate per ospitare l’utero del bimbo neandertaliano.

«Sono stato frainteso – spiega al “Boston Globe” il genetista britannico – l’intervista che ho rilasciato era proiettata al futuro. Ho cercato di prendere in esame una visione ottimistica del mondo, parlando di tutto ciò che sarà possibile un giorno grazie alla tecnologia più avanzata.» Poi aggiunge: «Non immaginavo si sarebbe creato un tale caos. Io non ho mai affermato che sia tecnicamente possibile clonare un uomo di Neanderthal oggi!»

Il professore di Harvard, sempre durante l’intervista al “Boston Globe”, ha ritenuto fondamentale sottolineare quanto la società odierna non sia ancora pronta alla clonazione. «Mi ha colpito molto la reazione della gente: non immaginavo ci fossero tante persone così credulone. – ha continuato lo scienziato – Tutti hanno dato per certa quell’affermazione, tutti credevano sul serio che io cercassi delle donne cavia.  Le persone a volte ascoltano quello che affermano gli altri senza porsi il minimo beneficio del dubbio. Non bisogna credere a tutto quello che ci viene detto, bisogna riflettere su ciò che gli altri dicono e porsi continuamente delle domande.»

Tornando al discorso sulla clonazione poi aggiunge: «Più anni passano, più penso ci possano essere maggiori possibilità per la scienza. Ho avuto molti fondi ultimamente e questo mi aiuterà a portare avanti con più successo la mia teoria.» Poi specifica: «Nonostante questo polverone mediatico,  ritengo fondamentale il rapporto con la stampa e con il pubblico. Credo sia essenziale spiegare alla gente ogni passo del mio percorso.»

Il professore precisa inoltre di non aver smesso di sperare che le persone cerchino di capire veramente le cose, senza dare per scontato che ciò che viene detto o scritto sia vero. «Nonostante tutto però, ho ricevuto molti messaggi di supporto da parte di persone che credono nella mia ricerca. Non solo: inaspettatamente mi sono arrivate moltissime mail da parte di donne che si mostravano solidali con me e che mi chiedevano una possibilità per diventare mamme cavia per la clonazione del primo uomo di Neanderthal!»

Poi conclude: «Se tutti avessero letto attentamente l’intervista su “Spiegel” non ci sarebbero stati tutti questi equivoci. Nonostante tutto però, io continuerò a parlare della mia ricerca ai giornali. Clonare un uomo oggi non è possibile. Sono però convinto che se vogliamo riuscire a raggiungere presto la clonazione, dobbiamo iniziare a parlarne fin da ora.»

Maria Rosaria Piscitelli

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