IL GIORNALISTA QUASI PERFETTO

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Il giornalismo autentico non si lascia guidare dalla politica, ma studia i fenomeni politici per scrivere la storia. David Randall nel libro “Il giornalista quasi perfetto”, edito da La Terza, scrive che gli eroi del giornalismo sono i cronisti che scoprono le cose, arrivando per primi, nel caos del presente, battendo alle porte chiuse, a volte correndo rischi. Solo per catturare la verità. Eh già! Ma che cos’è la verità? Per carpire appieno l’andamento di certi fatti, è indispensabile, quasi vitale, oltrepassare la notizia per scoprire cosa si nasconde dietro di essa. E per farlo, come per ogni mestiere, serve preparazione, acquisita attraverso lo studio e la pratica, due ingredienti importanti per essere dei giornalisti quasi perfetti. Come per ogni lavoro, non ci si deve far affascinare dall’improvvisazione; un costume molto in voga in Italia, più che altrove, in questo periodo. L’informazione forma l’opinione pubblica di un Paese, quindi una notizia inesatta o addirittura falsa può danneggiare una comunità o un singolo cittadino o addirittura una Nazione. Lo stato di salute di un Paese si evince dalla sua capacità di critica, una dote che non è insita nell’essere umano e che si acquisisce a Scuola, con una lettura comparata dei libri di storia, dei testi letterari e dei giornali. Purtroppo nelle Scuole italiane lo studio delle critiche letterarie subordina l’analisi dei testi di scrittori e poeti. Ma si può studiare la critica di un romanzo che non si è letto? In questo modo lo studente non maturerà mai una vera coscienza critica perché avvertirà l’impellente bisogno, sviluppato e mantenuto vivo negli anni, di conformarsi alle mode del momento, senza guardare dentro di sé per scoprire doti e predisposizioni, senza osservare e ascoltare con gli occhi e le orecchie della mente che però deve essere scevra dal pregiudizio e non plasmata da ideologie e false convinzioni. Una mente libera che vola verso giardini inesplorati per raccontare il mondo e non per farselo raccontare da chi detiene il Potere. Solo così il giornalismo, che oggi è fatto anche da quegli alunni che hanno studiato la critica di un libro non letto, potrà assolvere la sua vera funzione, cioè quella di osservare e poi documentare, senza cadere nella trappola dorata dell’improvvisazione, ma facendo arrivare nelle redazioni dei giornali persone capaci e oneste. L’informazione è una cosa seria, non un hobby o un gioco o un semplice passatempo che serve a riempire i vuoti della nostra vita…

Maria Ianniciello

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