CACCIARI APRE PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI

Massimo Cacciari

Qui “sul fronte del libro si lotta per un futuro nuovo”: è con questa immagine che il filosofo Massimo Cacciari apre idealmente l’undicesima edizione di Più libri più liberi, fiera nazionale della piccola e media editoria dal 6 al 9 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur. E la “lotta” di resistenza del libro in un mondo digitalizzato inizia al Caffè letterario, dove restano solo posti in piedi. È il pubblico, infatti, la vera sorpresa dell’evento, come spiega il presidente dell’AIE (associazione italiana editori) Marco Polillo: «La gente ha voglia di sentire – spiega Polillo – di affezionarsi a questo oggetto, di conoscere gli autori e di capire i segreti di questo mondo. Un mondo che la politica finge di ignorare, con tagli continui».

A riflettere sul futuro del libro è Massimo Cacciari, che tratteggia le prospettive che ci attendono. «Con la digitalizzazione – racconta Cacciari – abbiamo in mano la biblioteca universale. Ovvero, un manuale in cui il sapere è immediatamente disponibile e immediatamente accessibile. In tempo reale». Ma il sapere, così disponibile e accessibile, «condivide in questo modo i caratteri della realtà virtuale: dove tutto appare artificio e finzione. Quali sono le conseguenze? I diversi temi ci appaiono indifferenti. Ovvero, si fatica sempre di più a coglierne la differenza. Due libri diversissimi, digitalizzati nella realtà virtuale sembreranno sempre più uguali».

Da qui, il «problema epocale della fine del libro: oggi che navighiamo nella biblioteca di Babele non proveremo più l’esperienza straordinaria di andare da biblioteca a biblioteca, di sfogliare gli archivi, di cercare. Navigare in rete non è un’esperienza». E poi, «con il libro parlavamo – continua Cacciari – anche se non eravamo più nell’ambito della cultura orale. Con il libro avevamo un rapporto come con un corpo: oggi viene meno il rapporto con l’oggetto in quanto tale: siamo in una fase di de-somatizzazione della nostra cultura».

Ma allora, «se il libro non è più corpo, ma un cadavere nella realtà virtuale, come si porrà il nostro rapporto con il silenzio? In questa cultura dell’ascolto di rumori, di chiacchiera, potremo fare a meno del silenzio? Per alcuni la cultura del libro eliminava l’oralità, ma quello che si salvava – precisa Cacciari – è la dimensione del silenzio, dove l’io dialoga silenziosamente con questo oggetto e con l’autore. Nella cultura della digitalizzazione e della chiacchiera, del silenzio non resta niente».

La rassegna Più libri più liberi prosegue domani con un’altra serie di incontri interessantissimi e ospiti dal mondo della cultura, dell’editoria e del giornalismo. In programma anche la premiazione dei vincitori del Premio Il Maggio dei libri 2012. La cerimonia si svolge alle ore 12, in Sala Smeraldo, con l’intervento di Rossana Rummo (Direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore), Flavia Cristiano (Direttore del Centro per il libro e la lettura) e Piero Dorfles (Presidente della Giuria per l’attribuzione del Premio) e con le letture di Amanda Sandrelli. Obiettivo del Premio, alla sua prima edizione, è quello di valorizzare l’impegno dei soggetti che hanno aderito alla campagna Il Maggio dei libri 2012, cogliendo l’occasione per condividere e sviluppare buone pratiche per la promozione alla lettura. Il Premio vuole essere anche un incoraggiamento alla partecipazione alle prossime edizioni della campagna (a partire da quella del 2013, su cui si potranno ricevere notizie e anticipazioni all’interno dello stand allestito a Più libri più liberi dal Centro per il libro e la lettura).

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