A MILANO SULLE ORME DI ULISSE

© Enrico De Vita – Fotolia.com

Il viaggio degli “Ulissi” che attraversano Milano, dopo il primo incontro con Guido Ceronetti al Teatro Grassi, tocca Palazzo di Giustizia, che per un pomeriggio diventa eccezionalmente “teatro”, grazie alla collaborazione con i presidenti della Corte d’Appello e del Tribunale di Milano.

Nell’Aula della Corte d’Assise d’Appello si terrà infatti, giovedì 8 novembre alle 17,30, il secondo incontro-spettacolo del ciclo “Ulissi / Viaggio nelle odissee”, promosso dal Piccolo Teatro in collaborazione con il Comune di Milano, a cura di Marco Rampoldi. “Non merita biasimo l’ira / Giustizia è vendetta?” è il tema affidato alle letture di Massimo Popolizio e alle riflessioni della presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, di Salvatore Scuto, presidente della Camera penale di Milano, e di Eva Cantarella.

Odisseo torna in patria come vendicatore. Per questo è stato atteso da Telemaco, la cui invocazione accoglierà gli spettatori. Ma è necessaria la rassicurazione della dea Atena per compiere il passo ed entrare nella sala, teatro della strage e palcoscenico del nostro percorso.

Punto di partenza e fulcro non può che essere la strage dei pretendenti, mirabile esempio di forza teatrale e poetica omerica. Accanto all’Odisseo giustiziere, però, già si intravvede l’Odisseo amministratore di giustizia, come metterà in luce Eva Cantarella. E a rafforzare questa nuova prospettiva le parole di Platone sottolineeranno come la pena, per non ridursi a vendetta, deve poter avere un’utilità anche per chi la subisce. Ma se la pena ha come termine il ‘mai’, si interrogherà Salvatore Scuto, questa funzione viene ancora assolta? Bisogna trovare una sintesi, e, dopo aver ascoltato le parole dell’Atena eschilea, Livia Pomodoro la individuerà nel terzo termine: la pietas. Per ascoltare infine, nei versi di Alfred Tennyson come Odisseo, ormai completamente amministratore della giustizia, non potrà fare a meno di rimettersi in viaggio.

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