ELEZIONI VENEZUELA, DECISIVI SARANNO “I NON ALLINEATI”

Carcas – © HappyAlex – Fotolia.com

 

Ciò che è accaduto e accade in Venezuela non è dato saperlo con assoluta certezza, perché molti sono gli interessi dei cosiddetti Paesi “sviluppati”. Quindi vige spesso un clima di silenzio e omertà. L’economia venezuelana è troppo legata alle importazioni. Basti pensare che, nonostante la presenza di ricchi giacimenti petroliferi, anche la benzina raffinata rientra in quell’80 per cento dei prodotti importati. Il Venezuela è povero e lo Stato sta nazionalizzando quasi tutto, se non tutto! Sono cresciuti a dismisura la burocrazia, l’impiego statale e anche purtroppo il clima di violenza che si respira nel Paese, soprattutto nelle grandi città come la capitale, Caracas. L’inflazione è la più alta del sub continente, il denaro pubblico si sperpera, i venezuelani non possono cambiare più di 400 dollari all’anno e se viaggiano all’Estero possono usufruire di una carta statale con 2500 dollari. Le imprese, per fare qualsiasi cosa, devono essere autorizzate dal Governo. Come scrive il quotidiano “La Repubblica” nel numero di ieri, il presidente uscente Hugo Chàvez gestisce in assoluta solitudine gli investimenti stranieri, stipulando accordi con Cina, Libia, Siria, Bielorussia e Iran. Questi Paesi versano milioni di dollari al Venezuela in cambio di forniture di greggio e gas.

Domenica, 7 ottobre 2012, si andrà a votare. Il presidente uscente, Chàvez, si scontrerà con Henrique Capriles, il quale nella sua ultima uscita pubblica ha letteralmente conquistato Caracas. I sondaggi non danno alcuna certezza sul responso, ma a decidere le sorti del Venezuela saranno gli indecisi, cioè coloro che rifiutano la polarizzazione politica e le etichette. Gli indecisi o meglio i “non allineati” vivono nelle zone più povere del Paese e sono discriminati, ma il loro voto avrà un peso: loro non credono più alle parole, sono ormai annichiliti dagli scontri e da una campagna elettorale che si combatte all’ultimo sangue non solo per le strade ma anche e soprattutto sui social network, fra cui prevale Twitter. Capriles si mostra più agguerrito del presidente uscente, il quale sembra stia lottando, secondo indiscrezioni, contro un cancro incurabile.

Insomma, la posta in gioco in Venenzuela è troppo elevata, quindi i riflettori di tutto il mondo si sono alzati sulle elezioni del 7 ottobre. Non ci resta dunque che attendere…

Maria Iannciello

 

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